Ringrazio personalmente Rossi Augusto tutto il gruppo Culture Sotterranee e gli speleologi del gruppo speleologico Terre Arnolfe di Cesi per questa elettrizzante opportunità, il cui esito sebbene incerto non smorza l'entusiasmo e lo spirito d'avventura di chi è disposto a fare sempre nuove esperienze. La termografia in grotta rappresenta una nuova ed entusiasmante applicazione.
Sperimentare è la parola d’ordine per Culture Sotterranee. Il nostro mondo, quello della Speleologia non deve restare al palo di fronte alle sviluppo di nuove tecnologie, che seppur nate per gli scopi più disparati, possono a volte rivelarsi utili anche nel campo dell’esplorazione del mondo sotterraneo.
Al di là del risultato che può essere o non essere positivo, l’importante è abbattere le barriere mentali che a volte ci “ingessano” in un modus operandi di un nostalgico tradizionalismo, che in effetti tradisce il vero spirito della nostra disciplina che dovrebbe essere esplorazione ricerca e conoscenza.
Con questo spirito ci prepariamo alla prossima sperimentazione: una sessione di test di termografia in ambiente ipogeo utilizzando una termrocamera HD ad infrarossi di ultima generazione.
Lo scopo del test, organizzato con la collaborazione del Gruppo Speleologico Terre Arnolfe di Cesi, è quello di verificare se lo strumento riesce ad individuare variazioni di temperatura della roccia dovuti a raffreddamenti o riscaldamenti generati dalle accelerazioni dei flussi d’aria prossimali a restringimenti delle sezioni di passaggio tra ambienti a volumetrie differenti. Se lo strumento fosse in grado di rilevare le piccole variazioni di temperatura sarà possibile individuare, in alcuni limitati casi, dove l’aria si incunea.
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