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mercoledì 31 ottobre 2012

Il tufo come materiale isolante e da costruzione

Nei miei numerosi viaggi tra la Puglia e la Basilicata mi è capitato spesso di soggiornare in strutture realizzate in tufo. Vedendo le enormi cave realizzate ai piedi dei paesi sfruttate per realizzare gli stessi questo materiale ha catalizzato la mia curiosità. In effetti questo materiale è di largo utilizzo in meridione e possiede interessantissime proprietà isolanti e di sfasamento termico.
Vi sono due tipologie di tufo, il tufo vulcanico e il tufo calcareo generato per sedimentazione.
 La sua struttura macroporosa lo rende molto interessante dal punto di vista termo igrometrico e per le proprietà di abbattimento acustico, anche se questo comporta in una sorta di fragilità strutturale che porta il materiale a sfarinarsi.

 L'abitazione  che ho analizzato era costituita da tufo vulcanico utilizzato come tamponamento della struttura principale si può quindi assumere un valore di trasmittanza pari a 0,6 /0,7 W/mk

Dati tecnici di riferimento del tufo 

 Coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore 

 Tufo calcareo: 20/200 
 Tufo vulcanico: 6-15 

 Val. di assorbimento idrico% 

 Tufo calcareo: 1-10 
 Tufo vulcanico: 15/20 

 Coefficiente di accumulo termico kJ/m3K 

 Tufo calcareo: 1700 – 2200 
 Tufo vulcanico: 1800 - 2000 

 Conducibilità termica [W/mK] 

 Tufo calcareo: 0.85 – 1.7 
 Tufo vulcanico: 2.3 

 Sfasamento termico per uno spessore di 10 cm 10 ore 

 Trasmittanza W/mk 

 Tufo per tamponamenti 0,6 
 Tufo per murature portanti 1,7

 Dati ambientali della prova 

 Data della prova 22/10/2012 

 T esterna 7 °C 
 T interna 19,5 °C
 Hr esterna 80 %
 Hr interna 65 %




Come è possibile constatare dalle condizioni di prova riportate all' immagine termica della parete è comprensibile come in presenza di un clima abbastanza rigido il tufo usato per questa costruzione si comporti estremamente bene garantendo un ottimo confort interno anche senza cappotto. certamente se il valore di trasmittanza del tufo fosse stato maggiore non si sarebbe potuto ottenere un buon confort termico senza ricorrere ad un generoso cappotto esterno, nel caso sopra riportato sarebbe sufficiente realizzare un cappotto in materiale con basso coefficiente di diffusione del vapore per ottenere valori termici pari ai requisiti di legge imposti anche per climi molto più rigidi.
E' bene precisare che il tufo delle cave pugliesi non è di origine vulcanica.

lunedì 8 ottobre 2012

Diagnosi sui serramenti e corretta posa

Già altre volte sul blog ho parlato dell' utilità della tecnica termografica applicata alla diagnosi di posa sui serramenti e alla loro verifica in generale. Ripropongo ora questo articolo realizzato da me all' arch. di Pillo, l'ing. Lanzoni, L'ing Pritelli e pubblicato sulla rivista ufficiale di CasaClima nel quale si sono stati presentati i sistemi di diagnosi non invasiva, quali blower door test e termografia, applicati alla diagnosi della corretta posa in opera dei serramenti. La posa dei serramenti rimane un nodo estremamente debole e spesso trascurato, la posa non corretta di un serramento può ridurne l'efficacia isolante anche del 30 % I risultati ottenibili con queste due prove combinate sono davvero sorprendenti, anche se si ha una casa nova appena costruita non si può avere la certezza della tenuta all' aria della stessa e della posa corretta dei serramenti senza aver eseguito entrambe queste prove.

venerdì 5 ottobre 2012

Treni Frecciarossa e Frecciargento come non gli avete mai visti

Cosa si può fare durante un attesa infinita alla stazione di Termini ?
 Se si ha a presso una bella termocamera c'è un ottimo modo per ingannare il tempo e scoprire tante cose curiose.
Come sempre il mondo dell' infrarosso svela sempre particolari affascinanti in tutto ciò che ci circonda, e una stazione ferroviaria è piena di macchine e particolari molto interessanti, la mia attenzione è stata catturata da tanti piccoli dettagli osservabili nei trini, ne condivido le immagini più belle qui in modo da poter mostrare a tutti i treni Freccia rossa e Freccia argento ripresi da una termocamera ad infrarossi.



La motrice dell' ETR 500 Freccia Rossa in sosta a Roma Termini, si può notare la dissipazione di calore proveniente dal centro del locomotore in corrispondenza degli apparati elettrici di potenza, la parte dei carrelli, e l'orditura della struttura del muso 


   
Il dettaglio ravvicinato della motrice, rappresentato, in scala multicolore ad alto contrasto, evidenza la diversità strutturale tra la parte affusolata del muso e il resto del corpo motrice, il calore dissipato dal carrello verso il corpo della motrice è ancora più evidente



Lelettrotreno ETR610 Freccia argento a cassa ad inclinazione attiva nella sua superbe linea slanciata che ricorda molto i treni giapponesi, la distribuzione distribuzione dei motori nei due veicoli di testa e la seconda ed ultima carrozza mostrano una distribuzione differente delle temperature generate dai motori stessi, anche in questo caso è visibile come la struttura in materiale composito del muso affusolato sia differente dal resto del corpo carrozza.   


Il dettaglio del muso dell' ETR 610, il metallo lucido delle carrozze riflette il calore delle banchine della stazione.


Il dettaglio del carrello del locomotore di un regionale appena appena giunto in stazione si può vedere il calore alle  boccole, gli organi di riduzione e il telaio stesso del carrello.



lunedì 1 ottobre 2012

Manutenzione periodica delle carrozze ferroviarie

Al pari delle nostre case e degli aerei anche le carrozze ferroviarie sono isolate, tale isolamento serve a mantenere un determinato livello di comfort termico ed acustico all' interno delle vetture.
La sezione costruttiva tipo di una carrozza ferroviaria è costituita da sandwich di lamiera metallica su un orditura costituita da longheroni estrusi di alluminio, le parti interne sono solitamente rifinite con pannelli in materiale plastico o composito.
E' comprensibile come una carrozza ferroviaria subisca una forte l'usura da parte dei molteplici eventi atmosferici a cui è costantemente esposta, a questo va aggiunto lo stress meccanico non certo fattore trascurabile.

Questi fattori incidono direttamente sullo stato esterno del vagone e possono portare alla comparsa di fessurazioni ed infiltrazioni che danneggiano la struttura e l'isolamento posto nel sandwich delle pareti.


Tali fenomeni comportano un deterioramento progressivo degli elementi che costituiscono i punti di giunzione e concorrono nella riduzione del comfort interno delle carrozze.
Applicando criteri di ispezione molto simili a quelli adottati per le fusoliere degli aerei e scafi delle navi è possibile avere una mappatura termica non solo delle infiltrazioni ma anche dei punti di degrado maggiore potendo così programmare manutenzioni mirate con lo scopo di salvaguardare l'integrità del singolo vagone per maggior tempo.

Ponti termici e relative soluzioni in basso spessore

    La crisi energetica e il Bonus 110% stanno spingendo la riqualificazione edilizia, sebbene sembri, che alcune coscienze si siano risvegl...