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martedì 29 novembre 2011

Termografia moto convettivo dell' acqua



Con questo ultimo video da me realizzato ho voluto rendere visibile il moto convettivo che avviene riscaldando l'acqua in una semplice pentola su un fornello ad induzione, le immagini sono davvero affascinanti se si pensa che è un fenomeno fisico al quanto banale e trascurato. 
 Noterete alcune somiglianze con i moti convettivi che avvengono nel nostro Sole, in effetti le immagini in infrarosso scala ferro riconducono subito a quello. 
 E' molto interessante poter osservare questo fenomeno dal vivo usando gli infrarossi, nei libri di scuola ci è sempre stato descritto con un banale disegno della pentola sul fuoco :-) Spero possa piacere anche a voi

mercoledì 23 novembre 2011

Conoscenza ed impiego della termografia 30 novembre Rimini




Il 30 Novembre  a Rimini si terrà un convegno sull' uso pratico della termografia in edilizia, l'evento curato da AssoTermografia e patrocinato dal collegio dei Geometri sarà un ottima occasione per trattare il lato pratico della termografia applicata alla diagnosi edile e poter porre domande se dubbi di tale sistema. 
I relatori sono tutti specialisti della tecnica termografica e operano in questo settore da diversi anni 

L'evento è gratuito previa registrazione



giovedì 17 novembre 2011

CasaClima Network Emilia Romagna

Finalmente in Emilia Romagna è stato fondato il Network CasaClima al quale ho il piacere di aderire nella sezione di Modena.
I progetti da realizzare sono ambiziosi, ma spero che questa realtà porti nuova consapevolezza sul buon costruire sia ai cittadini che agli imprenditori locali. 

Condivido qui sotto il link al sito web dedicato 

mercoledì 9 novembre 2011

Cappotto interno funziona ? Conclusioni

Nel precedente post sul cappotto interno realizzato su un unica parete di cui ho proposto l'analisi e la realizzazione a questo link, ho lasciato in sospeso la conclusione finale sull' utilità o meno di questa realizzazione al di là dei soliti calcoli che vengono abitualmente fatti.








Dai calcoli effettuati è assodato che la parete nella quale è realizzato il cappotto di 5 cm (4 cm xps 1 cm cartongesso) dimezza di fatto la sua trasmittanza termica lasciando intuire (sulla carta) un conveniente risparmio energetico e maggiore confort.

In pratica le prove effettuate in questo periodo hanno dato valori ben diversi


  • La temperatura della parete isolata è solo di circa 2°C più calda delle pareti non isolate.
  • La temperatura globale della stanza non è variata in modo significativo 
  • Il disagio termico (freddo percepito ) è rimasto praticamente invariato.
  • I possibili problemi di condensa interstiziale se presenti saranno visibili solo a gennaio 
  • La contro parete isolante non ha modificato le dispersioni verso l'esterno delle tubature di riscaldamento già presenti precedentemente all' intervento e annegate nella muratura perimetrale esterna
  • Probabilmente la parete isolata non arriverà al punto di rugiada e non si formerà muffa nel mezzo per via della temperatura leggermente superiore
  • Nel perimetro della contro parete la situazione non è cambiata.


Osservando la stanza finita si nota immediatamente che la parete isolata è posta dietro ad un armadio che la ricopre per circa il 90 %
Le pareti non isolate vicino alla testata del letto ed alla sua sinistra sono le più ampie e sono rimaste invariate
La portafinestra è dotata di un serramento poco efficiente e con vetri assolutamente inadatti.

L'analisi termica mediante termografia conferma quanto già osservato visivamente e percepito a pelle

  • La maggior parte di freddo è percepita dalle due pareti non isolate 
  • Il serramento è il punto di maggior dispersione a fianco del letto

Concludendo si può affermare che se la propria abitazione è un colabrodo e si tappa un solo buco di questi il lavoro svolto è perfettamente inutile.

NON ha alcun senso pratico isolare una parete con soli 4 cm di isolante, tanto vale risparmiare fatica e denaro, perchè questo non porterà a nessun vantaggio come è perfettamente inutile isolare un unica parete della propria abitazione tralasciando tutte le altre. 


Le contro pareti isolanti interne  NON FUNZIONANO se l'isolamento non è continuo su tutti i lati e gli ambienti interni 


Prima di realizzare un isolamento interno od esterno che sia è assolutamente raccomandabile valutare l'uso degli ambienti interni, fare una analisi termografica di tutto l'appartamento sia internamente che esternamente, sostituire i serramenti.


Realizzare un isolamento casereccio o artigianale di una singola parete equivale a buttare soldi.





venerdì 4 novembre 2011

Come è fatta una termocamera

Per poter osservare le emissioni di calore occorre una specifica attrezzatura, questa attrezzatura è detta volgarmente "termocamera a raggi infrarossi"
Essa è in grado di percepire la radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame e restituirne un immagine termia su un display a cristalli liquidi.
Tutte le applicazioni e le immagini presenti su questo blog sono state realizzate proprio mediante questa apparecchiatura.


Le termocamere per applicazioni di termografia in edilizia e manutenzione predittiva percepiscono una banda spettrale nell' infrarosso compreso tra i 7 ed i 15 mm



Il cuore della macchina è rappresentato dal "Core" ove risiede il sensore microbolometrico e l'elettronica di gestione ed elaborazione dei segnali percepiti dal sensore.
Un sensore di 640 X 480 pixel è considerato un sensore termico ad alta definizione, questo fa un pò sorridere gli appassionati di fotografia abituati alle decine di mega pixel delle reflex


Esistono vari tipi di sensore, i più diffusi per le apparecchiature portatili di uso comune è il classico microbolometrico non raffreddato realizzato in ossido di vanadio. 
Il sensore delle termocamere è unico nel suo genere e non può essere paragonato ai ccd o ai cmos che equipaggiano le comuni macchine fotografiche o telecamere. Questo sensore infatti "lavora" ha una vita determinata e subisce usura, questo implica la necessità di tarare la termocamera a determinati intervalli di tempo in centri specializzati.

La lente di questa meraviglia lavora in simbiosi con il resto del corpo macchina della termocamera, in essa sono contenuti algoritmi e funzioni che tengono conto di determinati parametri dell' ottica come la sua temperatura 


L'obbiettivo sul retro è dotato di contatti elettrici che servono per far "dialogare" l'ottica con il resto della termocamera, le termocamere più sofisticate ad ottiche intercambiabili hanno la necessità di abbinare in laboratorio l'ottica alla termocamera.



Osservando l'obiettivo si possono notare dei riflessi rossastri con varie sfumature, infatti le lenti degli obbiettivi sono molto particolari, esse sono realizzate in germanio per poter essere permeabili agli infrarossi, cosa questa che nel campo di applicazione delle termocamente non risulterebbe possibile se gli obbiettivi fossero realizzati con normali lenti in vetro.

La termocamera per quanto sofistica ed automatizzata è sempre uno strumento, l'operatore che la utilizza ne determina il vero valore.

Ponti termici e relative soluzioni in basso spessore

    La crisi energetica e il Bonus 110% stanno spingendo la riqualificazione edilizia, sebbene sembri, che alcune coscienze si siano risvegl...