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giovedì 31 marzo 2011

Isolanti e materiali termoriflettenti 2.2 terza parte Thermo reflective material 2.2

L' analisi approfondita ha rivelato l'innescarsi di un gradiente termico positivo nell' intercapedine realizzata tra i feltri termo riflettenti e il cartongesso, come osservato tale gradiente dovuto ad un moto convettivo altera la prova eseguita.

Esaminando il pannello nella parte frontale si può notare come i feltri termo riflettenti, riflettano la radiazione termica emessa dalla lampada ad infrarossi


Campione 1 dettaglio



Come è visibile in foto il primo campione riflette in modo corretto l'energia irradiata dalla lampada, la temperatura reale del feltro misurata in prossimità di un etichetta con emissività nota rivela una temperatura superficiale del campione di 45,5 °C

 Campione 2 dettaglio


Come nel primo caso si nota perfettamente la riflettività del materiale.
La termperatura superficiale in prossimità dell' etichetta raggiunge la medesima temperatura dell' EPS

martedì 29 marzo 2011

Isolanti e materiali termoriflettenti 2.1 seconda parte Thermo reflective material 2.1

Ogni termogramma scattato in sequenza e montato genera un filmato radiometrico continuo della prova
dalla sequenza sono stati estrapolati i termogrammi sotto riportati in quanto rappresentano i più significativi a dimostrazione della prova svolta 

L'immagine radiometrica evidenzia al centro i due longheroni di pino 40 x 40 mm sui quali sono stati attaccati i feltri termoriflettenti a sinistra compaiono due sagome scure che rappresentano altrettanti provini in EPS. 
I campioni di EPS hanno le seguenti misure 

  • Campione in altro a sinistra spessore 4 cm 
  • Campione in basso a sinistra 16 cm 
1° Termogramma inizio prova temperature uniformi su tutta la superficie 



2° termogramma 4 minuti dall' inizio dell' irraggiamento


Tutti gli elementi isolanti vengono evidenziati sulla base di cartongesso che ha già aumentato la sua temperatura di 3,5 °C rispetto le temperature di riferimento ad inizio prova. Piccole variazioni di temperatura nell' ordine di 0,5 °C sono osservabili in corrispondenza dei materiali termoriflettenti al momento questa variazione non è significativa

3° Termogramma 20 minuti di irraggiamento 



Le differenze di temperature in corrispondenza dei vari materiali isolanti aumenta notevolmente. Il pannello di cartongesso ha già raggiunto i 32,5 °C 
il gap di temperatura tra i due campioni di EPS e i materiali termorifelttenti è di 3 / 4 °C 
Si iniziano a notare leggeri moti convettivi nelle intercapedini realizzate tra i feltri termo riflettenti e il cartongesso T 23,8 °C  T 23,4 °C

4° termogramma fine prova dopo 42 minuti


La superficie osservata del pannello in cartongesso ha raggiunto la riguardevole temperatura di 35 °C 
La zona sottostante al blocco in EPS da 16 cm è ancora ad una temperatura di 20,9 °C 
La zona sottostante al blocco in EPS da 4 cm è a 22,5 ° C
Causa i deboli ma visibili moti convettivi all' intenro dell' intercapedine la zona sottostante hai due provini id materiale termo riflettente ha raggiunto rispettivamente  26,3 °C e 25,7 °C 
Tali moti convettivi possono falsare il risultato ottenuto facendo propendere la temperatura ipotizzata al di sotto dei materiali termo riflettenti simile a quella misurata in corrispondenza del provino in EPS da 4 cm 
Rimane comunque da considerare il valore di inerzia termica a sfavore dei feltri termo riflettenti.


venerdì 25 marzo 2011

Isolanti e materiali termoriflettenti 2.0 prima parte Thermo reflective material

Dal loro avvento sul mercato gli isolanti termoriflettenti hanno suscitato notevole interesse e comunità sia da parte dei progettisti che dei committenti. 
Negli anni scorsi spinto dalla medesima curiosità avevo eseguito una prova empirica che ha suscitato notevole interesse.
Il risultato fu abbastanza soddisfacente  anche se dalla dubbia valenza nel tempo in quanto ho potuto osservare da subito la scarsa resistenza termica del materiale testato e la riduzione progressiva nei mesi della sua capacità riflessiva in quanto esposto direttamente agli agenti atmosferici esterni. 

Spinto sempre dalla medesima curiosità ho eseguito un ulteriore prova testando dei materiali più performanti  posizionati su una banco prova auto costruito e irraggiandoli direttamente con una fonte termica artificiale in modo da realizzare la prova in un ambiente controllato.

Tale prova non si prefigge di misurare le prestazione dei materiali confrontati in percentuale ma di verificare la loro effettiva capacità termo riflessiva valutando possibili elementi di disturbo che possono influenzare la loro resa posandoli in intercapedine. 

I materiali termo riflettenti in prova sono costituiti da più lamine riflettenti alternate a strati di feltri sintetici

Per realizzare la prova è stato seguito lo schema sotto riportato





La struttura è formata da un pannello di cartongesso dello spessore di 12 mm sul quale sono stati fissati un blocco di eps dello spessore di 16 cm un blocco di eps dello spessore di 4 cm due listelli di legno di pioppo quadrati di 4 cm per lato che fungono da sostegno ai campioni di isolante termo riflettente in modo da ricreare la posa dello stesso in intercapedine  

Il pannello è stato posto verticalmente ad 1 mt dalla fonte di irraggiamento costituita da una lampada ad infrarossi ad elevata potenza da 2000 W 

Durante la prova della durata di 30 minuti sono state scattati dei termogrammi in sequenza di 30 sec. da postazione fissa, posta alle spalle del pannello.


  


Condizioni di prova 

T aria inizio prova 18°C 
T aria fine prova 18 °C
Umidità ambiente 50 %
Vento assente
Fenomeni convettivi durante la prova presenti ( presenza di debole convezione dovuta al riscaldamento per irraggiamento nell' intercapedine tra i campioni termo riflettenti e il pannello di cartongesso)


La medesima convezione è stata notata su ispezioni realizzate su realizzazioni pratiche dove gli isolanti termo riflettenti sono stati posti in intercapedini di facciate debolmente ventilate o nelle falde di tetti ventilati.

Fine prima parte




  




domenica 20 marzo 2011

Inchiesta di Legambiente

Vorrei condividere con tutti i lettori questa interessantissima inchiesta di Legambiente sull' effettiva veridicità della classificazione energetica degli edifici.

Di recente sul mio blog ho trattato il medesimo argomento mettendo in serio dubbio l'attuale classificazione energetica degli edifici e le certificazioni fatte per telefono.
Lavorando attivamente nel settore edile ho notato come gli edifici in Classe A ultimamente spuntano come funghi
in fin dei come come non dare torto ai committenti che vogliono una casa in Classe A energeticamente ed ecologicamente virtuosa.

La realtà si presenta purtroppo ben diversa dai buoni propositi.
Realizzare una casa in Classe A non è ne semplice ne economico, sopratutto se per risparmiare si scelgono materiali non idonei al conseguimento  dell' obbiettivo preposto.

Il risultato è presto scontato, Classe A sulla carta, Classe C nella realtà pratica.

Per realizzare questo test Legambiente in collaborazione con Fluke hanno analizzato mediante la termografia 100 edifici di nuova realizzazione e classificati in classe A e distribuiti in tutt' italia.
Il risultante è drammaticamente sconfortante, dei 100 edifici analizzati solo 11 sono stati promossi, questi 11 sono tutti realizzati in provincia di Bolzano e certificati da CasaClima.

Le immagini termografiche mostrano su tutti gli edifici bocciati vistosi ponti termici non corretti ed enormi perdite dal nodo fondamentale dei serramenti che come sempre vengono trascurati.

Agli acquirenti non rimane altro che richiedere un risarcimento dopo aver rifatto verificare la classe energetica del proprio appartamento.
Purtroppo questo conferma come la certificazione energetica venga fatta nella quasi totalità dei fatti in modo superficiale ed approssimativo e di come sia diventata solo un balzello in più a carico di chi acquista.

La termografia non mente, alle immagini termiche non sfuggono tutte le carenze costruttive e di isolamento termico.
Al momento attuale la termografia ad infrarossi rimane l'unico strumento oggettivo a disposizione dei committenti per verificare le reali dispersioni termiche della propria abitazione.

Il lavoro svolto da Legambiente e da Fluke al fine di sensibilizzare le persone ad una cultura del risparmio energetico è davvero encomiabile, voglio sperare che questo tipo di iniziativa possa far riflettere le amministrazioni locali ed aiutare gli acquirenti di nuovi edifici a tutelarsi di fronte a possibili informazioni scorrette e carenti.

Per tutti quelli interessati ad approfondire il lavoro svolto potete scaricare il pdf realizzato da Legambiente direttamente al seguente link

Legambiente tutti in classe A


Classe A ????? .......Non credo proprio.......

Termografia ad alta definizione

La termografia ad alta definizione permette di catturare dettagli impensabili e prima non visibili, grazie a questa nuova tecnologia ed alla grande sensibilità termica del sensore microbolometrico si possono evidenziare con assoluta precisione le più piccole variazioni termiche.
Anche a grande distanza è possible notare sotto strutture e difformità termiche di pochi decimi di grado.
Determinate riprese termografiche necessitano di strumentazione ad alta definizione al fine di catturare un termogramma con risoluzione altamente definita


Ponti termici e relative soluzioni in basso spessore

    La crisi energetica e il Bonus 110% stanno spingendo la riqualificazione edilizia, sebbene sembri, che alcune coscienze si siano risvegl...