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domenica 15 maggio 2011

Cappotto interno dall' analisi alla realizzazione

Solitamente non sono favorevole alla realizzazione di cappotti isolanti interni sopratutto se realizzati con contropareti e materiali per accoppiati che non permettono la traspirazione delle murature.
Tutta via vi sono situazioni nelle quali un isolamento interno rappresenta l'unica soluzione attuabile al fine di una riqualificazione energetica o a un miglioramento  termica interna. 
Questo posto tratterà il problema dell' isolamento interno dalla fase di analisi preliminare alla realizzazione pratica di una controparete isolante realizzata a secco in totale aderenza alla muratura esistente fino al suo confronto termografico finale con le altre pareti perimetrali.

Per le analisi dei possibili fenomeni di condensa interstiziale e per le analisi delle temperature è stato utilizzato il software di simulazione TermoK8 

La parete isolata realizzata non rispetta i limiti imposti dal decreto legge 311, essa è stata realizzata in modo autonomo solo al fine di migliorare la condizione termica di una stanza.

PERCHE' IL CAPPOTTO INTERNO
  • Il cappotto interno risulta il peggior modo di isolare un abitazione, in quanto non solo è impossibile eliminare in modo efficace tutti ponti termici ma vi è rischio di fenomeni di condensa interstiziale.
  • In oltre realizzando un cappotto isolante interno si perde totalmente il beneficio del volano termico dato dalla muratura, in poche parole la stanza raggiungerà velocemente una temperatura gradevole in inverno ma si raffredderà altrettanto velocemente, in estate si potrà avere un rapido accumulo di calore smaltibile solo con l'azione costante di un climatizzatore.
  • L'impiego di materiali non traspiranti favorirà l'accumulo di umidità interna. 
  • La perdita di spazio per realizzare una struttura a norma di legge è tutt' altro che trascurabile 


Tuttavia considerando la natura della casa nella quale è stato applicato è possibile trascurare il problema di ponti termici strutturali perimetrali. Infatti l'abitazione risale al 1920 le murature perimetrali in laterizio pieno a doppia testa e i solai a volti sono del tutto privi di cordoli e colonne in calcestruzzo armato,  la struttura così fatta risulta termicamente omogenea, questo dettaglio è stato verificato anche mediante termografia.

La scelta del cappotto interno è stata obbligata dall' impossibilità di riqualificare con un unico intervento l'intero edificio di 3 piani 

La parete nella quale è stata realizzata la controparete isolante sarà alloggiato un armadio che coprirà quasi totalmente la superficie della parete stessa.

IL MATERIALE UTILIZZATO

Realizzare un cappotto interno che non dia problemi di condensa interstiziale non è semplice in oltre i programmi di calcolo più elementari non tengono conto della variabilità dell' umidità interna,  per verificare le strutture viene impostato come dato di costante temperatura interna 20°C e umidità del 65% così come richiesto dal DL311. 

Per economicità, velocità di realizzazione e praticità sono state utilizzate le lastre pre isolate Knauf costituite da 4 cm di XPS senza pelle e 1,2 cm di cartongesso. 
Le lastre di 300 x 120 cm debitamente sagomate a mano sono state posate in aderenza stendendo l'apposito collante su tutta la loro superficie e tassellandole direttamente alla muratura portante. 
Non è stata utilizzata la classica sotto struttura metallica in quanto avrebbe generato un ponte termico non indifferente.

Qui potete vedere il risultato durante la prova invernale cappotto interno come funziona

ANALISI  STRUTTURA ATTUALE 

Inserendo nel programma di calcolo per la trasmittanza lineare i singoli elementi di cui è costituita la parete perimetrale è possibile notare  la trasmittanza finale estremamente alta 1,81 avrebbe richiesto un intervento molto più radicale 

Esposizione Sud/Ovest

Dati generali
Spessore:
0,300 m
Massa superficiale:
540,00 kg/m²
Resistenza:
0,5522 m²K/W
Trasmittanza:
1,8109 W/m²K
Parametri dinamici
Trasmittanza periodica:
0,5767 W/m²K
Fattore di attenuazione:
0,3185
Sfasamento:
9h 1'



Provincia:
MODENA
Comune:
Modena
Gradi giorno:
2258
Zona:
E
Dettaglio struttura originale 

Tipo di materiale
Materia


le
Spessore [m]
Massa Superficiale [kg/m²]
Resistenza [m²K/W]
Spessore equivalente d'aria [m]


Superficie esterna


0,0400

1
MUR
Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01
0,280
504,00
0,3600
4,200
2
INT
Malta di calce o di calce e cemento
0,020
36,00
0,0222
0,400


Superficie interna


0,1300

Trasmittanza massima:
0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal 2008:
0,37 W/m²K
Trasmittanza massima dal 2010:
0,34 W/m²K
Trasmittanza della struttura:
1,8109 W/m²K
Struttura non regolamentare secondo DLGS 311

In questa configurazione non sono presenti fenomeni di condensa interstiziale nonostante la criticità di gennaio 
come è visibile la resistenza termica dell' elemento è decisamente bassa.

Mese critico:
gennaio
Fattore di temperatura:
0,8850
Resistenza minima accettabile:
4,3472 m²K/W
Resistenza totale dell'elemento:
0,5522 m²K/W
STRUTTURA NON REGOLAMENTARE

Termogramma della parete sulla quale verrà applicato il pacchetto isolante

La termografia in fase di analisi si è rivelata essenziale, tramite l'analisi termografica si è potuto identificare gli elementi non visibili sotto l'intonaco e tracciarli con precisione assoluta ciò ha evitato eventuali danni durante l'opera di tassellamento dei pannelli.
Grazie alla ripresa termografica sono stati tracciati due tubi del riscaldamento una canna fumaria ed è stata identificata la tamponatura di una finestra

Nell' immagine è ben distinguibile e contornata nel riquadro la sagoma della finestra murata con dei laterizi a prestazioni termiche superiori, infatti tale elemento appare più caldo del resto della parete.
Questo elemento come gli impianti sotto traccia non visibili non sono sottovalutabili in fase di ristrutturazione.



REALIZZAZIONE PRATICA 

I singoli pannelli tagliati a metà e sagomati secondo le irregolarità dell solaio superiore sono stati posati n aderenza alla muratura originale. 
Data la perfetta planarità della parete originale per evitare sacche d'aria tra l'isolante e il muro il collante è stato steso su tutta la superficie dei pannelli utilizzando una spatola dentata con denti da 8 mm 
Tutto il perimetro della muratura è stato contornato da una guaina fonoisolante da 5 mm. 
La fase di posa dei pannelli ha seguito la normale procedura delle linee guida Knauf per contropareti 
per assicurare la tenuta nel tempo della controparete ed evitare spiacevoli distacchi del manufatto ogni singolo pannello è stato tassellato alla muratura portante con tasselli da 10 cm a battere.
Tutte le fessure perimetrali rimaste sono state riempite con appositi materiali isolanti da riempimento di forma tubolare e successivamente stuccate.
La stuccatura delle giunture dei pannelli ha seguito le specifiche Knauf

Nella foto sottostante si può vedere il risultato a fine posa.

Controparete in Isolastra Knauf

A stuccatura avvenuta è stata realizzata una nuova termografia della parete.
Il termogramma realizzato in questa fase è stato utilizzato per lo studio del processo di essiccazione dello stucco e per verificare l'omogeneità della posa. 


Le zone di colore azzurro / blu rappresentano le ampie stuccature in fase di asciugatura.
La parete e tutta la stanza è stata rifinita con una pittura ai silicati con aggiunta di principio attivo anti muffa per scongiurare eventuali problemi dovuti alla presenza dell' armadio.

ANALISI RISULTATO FINALE

L'obbiettivo della realizzazione era dimezzare il valore di trasmittanza della parete, mediante un' opera a secco, contro la quale sarà posizionato l'armadio mantenendolo ad una distanza di cm 6 dalla stessa per migliorare la circolazione d'aria.

Analizzando numericamente il nuovo pacchetto stratigrafico della parete si sono ottenuti valori molto incoraggianti sebbene non conformi a quanto previsto dall'attule legislazione in merito alle prestazioni termiche delle superfici opache.

Ecco i dati completi della nuova parete



Tipo di materiale
Materiale
Spessore [m]
Massa Superficiale [kg/m²]
Resistenza [m²K/W]
Spessore equivalente d'aria [m]


Superficie esterna


0,0400

1
MUR
Laterizi pieni sp.28 cm.rif.1.1.01
0,280
504,00
0,3600
4,200
2
INT
Malta di calce o di calce e cemento
0,020
36,00
0,0222
0,400
3
ISO
XPS senza pelle
0,040
2,00
1,1765
4,000
4
VAR
Cartongesso in lastre
0,012
10,80
0,0571
0,096


Superficie interna


0,1300



Dati generali
Spessore:
0,352 m
Massa superficiale:
552,80 kg/m²
Resistenza:
1,7858 m²K/W
Trasmittanza:
0,5600 W/m²K
Parametri dinamici
Trasmittanza periodica:
0,0860 W/m²K
Fattore di attenuazione:
0,1535
Sfasamento:
10h 44'
Trasmittanza massima:
0,46 W/m²K
Trasmittanza massima dal 2008:
0,37 W/m²K
Trasmittanza massima dal 2010:
0,34 W/m²K
Trasmittanza della struttura:
0,5600 W/m²K
Struttura non regolamentare secondo DLGS 311

Già da questi dati possiamo vedere come il valore della nuova trasmittanza termica sia passata da 1,81 a 0,56 ottenendo così un nuovo valore termico pressochè dimezzato. 
Poco incoraggiante è lo sfasamento termico, dalla situazione iniziale si è ottenuto solo un ora e quarantaquattro minuti di sfasamento in più, ciò conferma che i materiali isolanti sintetici con poca massa a parità di spessore con altri materiali a massa maggiore non sono il massimo per ottenere un buon sfasamento termico.

Dai grafici delle temperature interne nel periodo estivo si può invece notare come l'andamento delle temperature interne della stanza siano in media di 2 gradi più alte che nella precedente valutazione senza la controparete, questo sicuramente non giova al confort interno ma è da tener presente che il programma valuta solo la costituzione della parete non di tutto l'edificio per tanto questa valutazione potrà essere effettuata solo con una verifica sul campo nei prossimi mesi.

Nella verifica di Glaser non sono emersi problemi significativi in merito alla possibilità di condensa interstiziale considerata dal programma come valore ben al di sotto del limite massimo ammissibile per la muratura, 120 g/m2 contro 500 g/m2
Questo è confortante in quanto per dato storico acquisto si sa che difficilmente si raggiungeranno i valori limite imposti dal DL 311 per un tempo sufficiente a creare condensa interstiziale




Interfaccia 2
Mese
Flusso di vapore [kg/m²]
Condensa accumulata [kg/m²]
ottobre
0,0000
0,0000
novembre
0,0000
0,0000
dicembre
0,0409
0,0409
gennaio
0,0525
0,0934
febbraio
0,0295
0,1228
marzo
-0,0214
0,1015
aprile
-0,0731
0,0284
maggio
-0,1292
0,0000
giugno
0,0000
0,0000
luglio
0,0000
0,0000
agosto
0,0000
0,0000
settembre
0,0000
0,0000


La verifica finale del manufatto spetta ovviamente alla termografia, alzando in modo artificiale la temperatura della stanza portandola a 24 °C e approfittando della fredda ed insolita giornata odierna con la temperatura esterna di poco superiore ai 12°C si è potuto verificare l'uniformità dell' opera e confrontarla direttamente con le altre murature prive di isolamento termico 

Parete finita 



Come mostra il temrogramma la parete isolata assolve alla perfezione la sua funzione, la temperatura su tutta la superficie anche in corrispondenza delle giunture dei singoli pannelli è perfettamente uniforme. 
Si può notare in modo molto chiaro la differenza di temperatura con la parete esterna adiacente, tale differenza è misurabile alle attuali condizioni di prova non certo favorevoli in 1,8 / 2,1 ° C di differenza 

Si possono notare i singoli tasselli che costituiscono un ponte termico puntuale e potrebbero portare in futuro alla formazione di singoli spot di muffa o a zone di vernice più scura in loro corrispondenza. 
Questo problema poteva essere evitato sfruttando dei tasselli più costosi a taglio termico, si spera che la vernice ai silicati possa contribuire anche in minima parte ad evitare questo inconveniente.


A poco più di due mesi dalla realizzazione le verifiche strumentali e i monitoraggi ambientali hanno rilevato uno scostamento delle temperature interne delle stanze inferiore di circa 3°C rispetto a quanto previsto da progetto, tutto sommato visto la semplicità del programma di calcolo si può affermare che la tolleranza di questa temperatura sia più che giustificata, ma la differenza aumenta alle ore 22:00 è più di 5 °C questo rappresenta un errore grossolano e toglie molta attendibilità a quanto calcolato in fase di progetto. Probabilmente tale differenza è dovuta al fatto che il programma di calcolo non valuta la ventilazione naturale con finestre aperte della stanza ma calcola i vari parametri ipotizzando una stanza chiusa e non comunicante con altri ambienti.





ora
Temperatura aria esterna [°C]
Irradianza [W/m²]
Temperatura superficiale esterna [°C]
Temperatura superficiale interna [°C]
1
23,5
0
23,50
38,85
2
23,0
0
23,00
39,08
3
22,6
0
22,60
38,72
4
22,3
0
22,30
37,75
5
22,2
7
22,51
36,17
6
22,4
48
24,53
34,12
7
22,9
79
26,41
33,64
8
23,8
103
28,38
33,47
9
25,1
121
30,48
33,31
10
26,6
140
32,82
33,18
11
28,3
232
38,61
33,09
12
29,9
406
47,94
33,01
13
31,1
549
55,50
32,93
14
31,9
639
60,30
32,87
15
32,2
665
61,76
32,82
16
31,9
620
59,46
32,85
17
31,2
499
53,38
33,17
18
30,1
300
43,43
33,47
19
28,8
38
30,49
33,78
20
27,5
0
27,50
34,12
21
26,4
0
26,40
34,49
22
25,4
0
25,40
35,41
23
24,6
0
24,60
36,89
24
24,0
0
24,00
38,09




L' elemento significativo è il confronto effettuato alle ore 22:00, delle pareti delle due stanze alle medesime condizioni climatiche e medesima esposizione al sole.
La parete non isolata mostrava una temperatura di circa 29,7 °C la parete isolata 27,2 °C

Il dato è molto incoraggiante lo stato isolante e il cartongesso a bassa massa consentono un rapido raffrescamento estivo.
Naturalmente questo inciderà negativamente sull' inerzia termica del riscaldamento invernale.

Qui potete vedere il risultato in inverno ad un anno e mezzo di distanza -- cappotto interno come funziona

61 commenti:

giuliano ha detto...

una domanda: ma in corrispondenza degli spigoli tra la parete isolata e quelle laterali ci sarà maggiore probabilità di formazione di condensa, e tale probabilità è stata accentuata dalla realizzazione di questo capptto. E se si', perchè? Grazie

longa ha detto...

La condensa si forma sulle superfici fredde a temperatura del punto di rugiada, se la parete è isolata ma non in modo continuo, tali zone sono presenti al margine perimetrale dell' isolamento sopratutto se esso confina con strutture in calcestruzzo o peggio ancora metalliche. Nel mio caso specifico non ho mai avuto condensa e la casa disperde calore in modo uniforme in quanto tutta in muratura senza cordoli in CA. Ho già fatto alcune analisi in questo periodo freddo, e ho già visto tutti glie errori e problemi che mi sono immaginato prima dell' esecuzione. Aspetto un clima ancora più rigido per le conclusioni finali. Ad ogni modo posso dire che nel mio caso l'isolamento su una sola parete realizzato internamente non è accettabile nè migliorativo del confort termico percepito

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere com'è andata nel periodo invernale.
Grazie
Claudio

longa ha detto...

Per l'anonimo qui sopra

Purtroppo non c'è stato un miglioramento significativo a livello di confort, questo dimostra l'inutilità di isolare una singola parete se il resto dei muri e del soffitto non sono isolati

puoi trovare il resoconto qui
http://latermografia.blogspot.it/2011/11/cappotto-interno-funziona.html

Anonimo ha detto...

Ciao,. Io ho delle pareti isolate con pannelli di cartongesso accoppiato con styrodur (1CM + 3 CM) applicato direttamente alla parete con tasselli a battere (senza uso di collanti). Leggo che nell’isolamento interno può esserci un problema di condensa interstiziale. Come si manifesta tale condensa ? Si può arrivare al gocciolamento fino a pavimento conseguenti infiltrazioni/umidità al piano sottostante?

longa ha detto...

Ciao Anonimo del 18 dicembre, grazie per aver visitato il blog

La condensa interstiziale si verifica tra due superfici di materiale diverso e con diverso grado di diffusione del vapore o all' interno di una determinata sezione di muro nel caso in determinata condizioni di temperatura umidità e differenza di pressione atmosferica tra interno ed esterno.
Se prendiamo il tuo caso la condensa si formerà dopo l'isolante sulla parte del muro più fredda, solitamente il muro è in grado di assorbire una data quantità di vapore acqueo immagazzinandolo e rilasciandolo successivamente nell' ambiente esterno, tutta via se si supera questa capacità di immagazzinamento oltre al limite massimo del materiale si ha un forte gocciolamento che in alcuni limite casi si traduce in vere e proprie pozze d'acqua sul pavimento. Per raggiungere questo livello fino alle infiltrazioni al piano sottostante devono esserci delle condizioni estreme di umidità e temperatura nell' ambiente, io non ho mai verificato un danno simile che solitamente è tipico di una rottura di uno scarico, impianto sanitario, o infiltrazione dall' esterno di acqua battente.

Anonimo ha detto...

Ciao, avendo una parete in blocchi di cemento, infissi in alluminio, e le pareti che trasudano acqua con piccoli fenomeni di efflorescenza, un cappotto interno od estrerno, pensi possa risolvere la situazione? Dall'estrerno le pareti sono asciutte e non si vedono infiltrazioni ma non mi spiego perchè spesso la sera le pareti trasudano come se fossero state bagnate

longa ha detto...

Senza aver visto la situazione di persona mi è impossibile darti una diagnosi certa, posso solo supporre che il bagnato sia n fenomeno di condensa interna per via del materiale in cui sono fatti i muri, se è così come ipotizzo non solo c'è la necessità di sostituire i serramenti ma è opportuna la realizzazione di un cappotto esterno adeguatamente dimensionato e l'installazione di un piccolo sistema di ventilazione puntuale con recupero di calore.

Anonimo ha detto...

ciao mi sono imbattuto nel tuo blog: complimenti davvero.
ti espongo la mia situazione: camera da letto, parete a ovest dietro armadio piena di muffa. purtroppo, visti gli effetti, ho l'abitudine di tenere il riscaldamento basso in camera da letto.
la costruzione è degli anni 30, la muratura perimetrale di cui stimao parlando è spessa 35-40 cm, mista cemento sassi ecc.
previo adeguato risanamento, oltre a tenere nei mesi invernali una temperatura interna più alta, cosa posso fare?? un addosso interno tipo cappotto pensi sia risolutivo?
grazie tante, attendo tue
luca

longa ha detto...

Ciao Luca grazie per i complimenti mi fa piacere che il blog ti sia piaciuto.

Sicuramente il muro misto pietra e mattoni non è d'aiuto, così come la presenza dell' armadio, la soluzione più semplice sarebbe spostare l'armadio su una parete interna ma credo che se fosse stato possibile lo avresti già fatto.

Se vuoi intervenire solo internamente una soluzione nel tuo caso potrebbe essere un termointonaco interno di 4 / 5 cm con applicazione di una pittura a base di silicati in modo da non fornire un supporto utile alla proliferazioni delle muffe.

in oltre dovresti mantenere scostato l'armadio dal muro, 10 cm posteriormente e 50 cm per lato.
Mi rendo conto che queste misure sono fortemente limitanti e forse non attuabili, tutta via tieni presente che un armadio funge da schermatura e il muro posto dietro di esso sarà sempre inevitabilmente freddo.

Anonimo ha detto...

grazie mille per la risposta! vediamo con i tuoi suggerimenti cosa si può fare. ciao e grazie, luca

longa ha detto...

Prego Luca, lieto di esserti stato utile, ricorda che il mio è un consiglio a grandi linee sulla situazione che tu mi hai descritto, prima di intraprendere un' opera fai sempre valutare la situazione e le tue scelte ad un tecnico di tua fiducia

Anonimo ha detto...

Grazie per le info. Riguardo al sistema di ventilazione puntuale con recupero di calore (vedi commento 16 gennaio 2013), cosa intendi di preciso? Che tipo di cappotto mi consiglieresti di fare? Saluti da James

longa ha detto...

Si può ipotizzare un EPS o pannelli in calcio silicato ma questo va calcolato in fase di progetto con dei dati ben precisi, Il sistema di ventilazione puntuale sono ventole separate con recupero di calore che generano una micro corrente d'aria forzata nell' appartamento, ovviamente perchè questo avvenga ne serve più di una

Pasquale ha detto...

Ciao Claudio complimenti per il blogger, vado subito al sodo, essendo costretti a dover fare, purtroppo, il cappotto interno, attualmente quale è la migliore soluzione tenendo conto del minor spessore, resistente alla compressione e non essere sonoro quando si bussa, infine un buon isolamento termico.

longa ha detto...

La miglior soluzione è sicuramente data dai pannelli o feltri in aerogel aeropan eventualmente rivestiti con una lastra di fibrogesso, il loro costo è abbastanza elevato si parla di cifre comprese tra i 75 e 95 e m2 compresa rifinitura ma risolvi la maggior parte dei problemi con 2 cm al massimo di spessore. altre info le trovi qui http://www.aktarusgroup.com/

Grazie per aver fatto visita al mio blog, buona fortuna per la tua ristrutturazione Pasquale

mauro ha detto...

Ciao Claudio io ho una casa anno 1903 in risanamento voglio fare il cappotto interno da rumori e freddo i muri sono spessi 50/60 cm. come mi consigli di procedere?Mi piacerebbe fare le contropareti di calcespan o poroton cosi da potermi arrangiare nella costruzione ma mi chiedevo se sono consigliabili o meno. Grazie per la tua risposta e per il tuo tempo. Mauro Trento

longa ha detto...

Ciao Mauro vedo che anche tu hai una casa secolare come la mia, per il cappotto interno ti consiglio l'ytong minopor che è molto meglio del calcespan o gasbenton, non ho idea che spessore dovrai usare, è possibile che tu possa perdere diversi cm di volumetria interna, varrebbe la pena almeno sulle spallette a sguincio delle finestre utilizzare un prodotto a basso spessore come l' Aeropan, personalmente ti consiglio di far dimensionare l'isolante al tuo temotecnico di fiducia in modo da capire che spessore dovrai usare e quindi come procedere. Buona fortuna per il tuo cantiere !

Luca ha detto...

Ciao Caludio ho una mansarda già coibentata sul tetto con isolante tipo polistirene, ho i travi a vista facilmente riempibili e vorrei isolare le pareti laterali, mattoni pieni,coperti dalla falda del tetto con un cappotto interno. Andrebbe bene la lana di legno o la canapa? Funzionerebbe d'estate? Ha senso doppiare l'isolamento delle falde del tetto? La casa è molto vecchia, una torre aperta sui quattro lati, grazie. Luca

longa ha detto...

Ciao Luca, non conosco la provincia dove è sita la tua casa, tutta via un isolante in fibra di legno come vorresti realizzare sarà ottima in inverno, mentre in estate è possibile che a seconda della tua zona tu possa avere un leggero surriscaldamento interno, certo se hai una media di 35 gradi diurni esterni e poca differenza di temperatura tra giorno e notte dovrai quasi sicuramente usare un condizionatore per rinfrescare e rendere confortevole l'interno, mi raccomando una verifica della condensa interstiziale e l'adozione di un freno al vapore ben sigillata nella parta interna, se le fibre di legno si bagna è un disastro !

Luca ha detto...

Claudio grazie della risposta, la mia mansarda è sul lago maggiore quasi in svizzera sponda piemontese. Mi mancano due precisazioni, la prima riguarda l'adozione del freno vapore sulle pareti verticali : devo necessariamente mettere una barriera vapore o se applico "Pavadentro pavatex" posso stare tranquillo?
La seconda riguarda le falde del tetto devo anche qui applicare uno strato di lana di legno o non miglioro di molto qiuanto già c'é? Grazie Luca

longa ha detto...

Ciao Luca, vista la zona dove abiti dovresti avere una notevole escursione termica tra giorno e notte anche in estate, questo è un bene perchè ti da la possibilità di sfruttare al massimo lo sfasamento termico degli isolanti come il pavatex che è un ottimo prodotto.
Vista l'ubicazione vale la pena isolare pareti e soffitto come volevi fare tu

Il discorso della barriera o freno al vapore è legato alla fisica delle costruzioni, ove tutte le volte che si isola una superficie (a maggior ragione se si isola internamente con materiali sensibili all' umidità ) è necessario verificare la possibilità di formazione di condensa interstiziale, la cosa non è semplicissima, ma va fatta pena un vero disastro con deterioramento dell' isolante, visto il prodotto che vuoi applicare, ti consiglio vivamente di farti seguire da un termotecnico, possibilmente con esperienza di CasaClima che possa fare queste verifiche, credimi non sono soldi sprecati, anzi servirà a tutelare il tuo intervento e la tua spesa,

Luca ha detto...

Ciao Claudio grazie mille dei chiarimenti, avevo già pensato di rivolgermi a un consulente per definire l'intervento allo scopo di verificare bene il problema condensa, per ora mi interessava capire se avevo impostato correttamente le modalità di coibentazione. In ogni caso complimenti e grazie, ho appreso molte informazioni dal tuo blog veramente utile e interessante, continua così a vantaggio degli utenti curiosi come me.

ab ha detto...

Ciao Claudio, complimenti per il blog volevo porti un quesito a cui penso già di aver ricevuto risposta leggendo le tue analisi.
CIrca 3 anni fa ho ristrutturato casa , anni 70,casa affincata, muro da 30 (bimattone e intercapedine di 15 aria)ho posto nei due versanti nord e sud un cappotto interno da 4+1
in polistirene assemblato.Ho cambiato i serramenti mettendoli in pvc , ma non ho isolato il sottotetto .
Ogni anno puntualmente inizia a comparirmi muffa nei primi 3 cm del cartongesso a contattto con il soffitto , nel soffitto e negli angoli delle camere sebbene arieggi tutte le stanze per ore.
Ora ho deciso di eseguire l'insuflaggio del sottotetto, anche se ho qualche dubbio per i ponti termici con l'anello del sottotetto in calcestruzzo.
Il muratore mi dice che con 15 cm di leca argilla espansa va bene per isolare , ma personalmetne 30 cm di fibra di cellulosa penso siano meglio! tu cosa dici?

longa ha detto...

Ciao abroggian, grazie per l'apprezzamento al blog:-)
Se ti compare muffa sul cartongesso non è buona cosa in quanto il cartongesso non è una superficie ideala alla formazione di muffe, quindi potresti avere una situazione grave al di sotto dell' isolamento che hai fatto.
Come hai detto tu è possibile che la colpa in gran parte sia dovuta al cordolo sotto tetto e questo non è isolabile dall' interno.
L'argilla espansa non isola proprio nulla rispetto all' isolamento con fibre di cellulosa o puliuretano spruzzato.
Io ti consiglio di fare una valutazione di questo tipo prima di intervenire.
Misurare con un igrometro in camera temperatura e umidità 3 volte al giorno, mattina appena sveglio, mezzo giorno, sera alle 7:30, e prima di andare a letto.

Se quando accendi i termosifoni ti ritrovi temperature inferiori ai 19° con umidità superiore al 58/60%
oltre all' isolamento del sotto tetto ti consiglio un sistema di ventilazione meccanico con recupero del calore, questo ti permetterà di cambiare l'aria costantemente evitando di raffreddare ulteriormente i muri aprendo le finestre.

Unknown ha detto...

Ciao Claudio,
mi unisco ai complimenti al tuo blog!
Ti descrivo il mio problema:
- Palazzo in cemento armato con pareti esterne in pannelli di cemento armato
- La camera in oggetto è esposta a nord-nordest, ha infissi in alluminio con vetri doppi, temperatura invernale min-max 18-20
- 10 anni fa è stata aggiunta una parete "attaccata" a quella esterna di circa 8 cm (non so il materiale ma è facile attaccare i chiodi e suona a vuoto...)
- le altre pareti sono a contatto con ambienti riscaldati (sono al secondo piano circondato da appartamenti abitati).

Il problema è che sullo spigolo tra soffitto e parete si è creata muffa a puntini neri che sta aumentando e sta pian piano scendendo anche sugli spigoli laterali della parete.

Un tecnico di una ditta mi ha proposto i seguenti lavori:
- rimozione della parete "aggiunta"
- posizionamento con colla (non so il tipo, cosa consiglieresti?) di pannelli di sughero di 8-9 cm
- posizionamento dei pannelli di sughero anche nei primi 50 cm del soffitto e delle pareti laterali con uno spessore inferiore per motivi pratici di 3cm circa
- intonaco con isolante acrilico e preparazione per tinteggiatura
- tinteggiatura

Inoltre mi hanno detto di installare sul vetro della finestra una presa d'aria regolabile.

Domande:
- si tratta di un intervento costoso, risolverò il problema della muffa?
- se non lo facessi e cambiassi la finestra con una in legno con taglio termico, risolverei?

Ti prego di chiarirmi un po' la cosa perché si tratta di circa 3.000-4.000 euro (salvo detrazioni fiscali)...

Grazie mille!

longa ha detto...

Ciao se hai la possibilità mandami una foto alla mia Mail così ho più chiara la situazione.

Credo che il problema sia dovuto alla possibilità che la parete isolante attaccata sia satura di muffa ora stia uscendo man mano fuori però è solo un ipotesi.

La ventilazione è fondamentale ma non va fatta su un vetro in quando se lo fori perdi le proprietà isolanti del doppio vetro.

se mi scrivi in mail ti invio un paio di link che ti saranno molto utili

Unknown ha detto...

Ciao, volevo fare anche io i complimenti per il blog! Sono qui a chiedere consiglio.. Ho acquistato una casa le cui pareti perimetrali sono di 35 cm circa in mattone pieno.
In camera da letto e ripostiglio (entrambe a sud), ho avuto episodi di muffa, dato che ho acceso in ritardo il riscaldamento.
Premetto che ho visitato la casa anche prima dell'acquisto nel periodo invernale e non si è mai presentata muffa (il riscaldamento era acceso regolarmente).
Dopo aver bonificato le zone interessate, mi sto informando per isolare la casa meglio in queste zone.
Da quello che ho capito, il cappotto esterno è la soluzione migliore...volevo chiedere se con il cappotto interno riesco comunque ad ottenere dei buoni risultati, dato che mi è stato proposto un cappotto interno con cellulosa e utilizzo di freno al vapore tra le pareti .


grazie

Claudio L ha detto...

Ciao Brucio grazie per la visita al blog.

La muffa si combatte in con due sistemi
Ventilazione ed isolamento termico.

Se prima la muffa non era presente mi sorge il dubbio che vi sia qualche problema sulla ventilazione, in questo caso esistono di piccoli macchinari che sopperiscono alla ventilazione in modo automatico senza che tu debba far nulla.

Per l'isolamento interno se non devi raggiungere i parametri obbligatori di legge per le ristrutturazione puoi usare un prodotto nuovo che si chiama Thermorasante, va applicato nello spessore di 4/6 mm è costoso, ma lo spessore di 6 mm corrispondono a 5/6 cm di normale eps.

in ogni caso il cappotto interno o esterno che sia richiede sempre una corretta ventilazione

a mio parere devi applicare entrambe i sistemi avendo un occhio di riguardo per la ventilazione meccanica controllata

Anonimo ha detto...

Ciao..
Innanzitutto grazie per le tue risposte, sempre professionali ed adeguate..
Vorrei sottoporti il mio problema per un consiglio:
casa anno costruzione 1966.
nel 2003 abbiamo cambiato i serramenti, e fino ad allora era necessario l'utilizzo dell'umidificatore quasi tutte le sere.
Dopo aver montato serramenti legno interno e alluminio esterno, con doppi vetri, in alcune camere noto la presenza di muffa sull' angolo muro verso nord, ed anche in una stanza verso sud.
La muffa prolifera sempre in 15 gg. circa e nonostante utilizziamo sia i sali igroscopici che il deumidificatore, il problema persiste. Tu pensi che un trattamento con vernice a base silicato e/o l'utilizzo di un termointonaco possano risolvere il problema? Oppure cosa posso fare?
I muri sono liberi da mobili ed armadi (per questo problema)
Grazie
Iv

Claudio L ha detto...

Ciao Anonimo prima di realizzare cappotti o altro è necessario agire sulla ventilazione, il tuo problema è comune a tutte le persone che sostituiscono i serramenti, i nuovi infissi ermetici e l'impossibilità materiale di arieggiare in modo corretto i locali senza raffreddarli genera il problema muffa.
Ti consiglio l'installazione di un sistema di ventilazione con recupero di calore tip il recylingair tube da abbinare ad una pittura antimuffa a permanenza attiva.
Il cappotto o altro isolamento va valutato sul posto ma non esclude la ventilazione meccanica controllata

Anonimo ha detto...

Ciao, innanzitutto ti faccio anch'io i miei complimenti per il blog; davvero molto interessante.
Ti espongo il mio problema: abito in provincia di Vicenza in un appartamento al 2° e ultimo piano che ho ristrutturato installando serramenti e relativi cassonetti in PVC. Ho parecchi problemi di muffa (sulle pareti esterne) sebbene prive di armadi. Il tasso di umidità che ho registrato in questi giorni e tendenzialmente oltre il 65% con una temperatura interna di circa 19°C. Credo che il problema principale sia un mancato ricambio d'aria per cui vorrei installare dei dispositivi che lo facilitano (VMC credo si chiamino). Avevo visto alcuni dispositivi che si potevano installare direttamente sui cassonetti, ma temo di raffreddare troppo la stanza e di perdere l'isolamento acustico.

Cosa ne pensi? Cosa mi suggerisci?

Grazie mille in anticipo
Ciao Roberto

Claudio L ha detto...

ciao Roberto grazie per la visita al blog.
Non potendo fare un analisi posso solo fare un ipotesi basandomi sugli elementi che mi hai dato.

Il primo è la temperatura troppo bassa devi mantenere 20/21 °C in tutta la casa

sul tasso di umidità concordo con te probabilmente è mancanza di ventilazione, una VMC puntuale con recupero di calore fa al caso tuo ma va installata forando le pareti e non sui cassonetti, io ti consiglio il recycling air tube che fa anche il recupero di calore.

Se sei all' ultimo piano potresti avere una dispersione termica notevole verso il tetto il che renderebbe molto meno utili gli infissi nuovi.

La muffa non va combattuta solo con la ventilazione ma anche con l'isolamento termico e sottraendo il supporto vitale alle spore da cui è composta sanificando il muro e utilizzando pitture con principio anti muffa a permanenza attiva.

Anonimo ha detto...

Ciao Claudio,
grazie del gentile riscontro. Sicuramente procedo senz’altro ad alzare la temperatura di almeno un grado.
Per quanto la VMC ho già dato un’occhiata al "recycling air tube" ed è davvero un prodotto interessante, sebbene nel mio caso non sarà facile installarlo in quanto per accedere dall'esterno (necessario per montare la griglia) dovrei utilizzare un scala molto lunga oppure una sorta di impalcatura. Infatti nelle stanze dove ho il problema maggiore non ho a disposizione un poggiolo da cui accedere.
Per quanto invece riguarda il colore avevo già pensato di risanare e quindi utilizzare una pittura anti-muffa.
Il problema più grosso rimane l’isolamento termico. In primo luogo perché abitando in un condominio sarà difficile arrivare ad accordo per un cappotto esterno. In secondo luogo perché come tu stesso sottolinei dal tetto credo di avere molta dispersione. Ho già provato ad accedere al sottotetto, ma purtroppo è pieni di tramezzi e quindi diventa difficile isolare.
Dovendo quindi isolare dall’interno avevo letto qualcosa su pitture “termiche” ma onestamente non ho idea di quanto efficaci potrebbero essere. Hai qualche esperienza/riscontro in merito?

Ciao e grazie di nuovo
Roberto

Claudio L ha detto...

Ti sconsiglio qualsiasi tipo di isolamento termico applicato senza un analisi, potresti isolare in modo non efficace e spendere molto di più

il sotto tetto è isolabile con cellulosa o poliuretano a spruzzo, le pareti perimetrali si possono isolare con un cappotto interno o un sistema isolante a basso spessore ma molto costoso, ti sconsiglio le pitture termoisolanti, non sono efficaci per la reale correzione dei ponti termici.
In ogni caso ogni sistema di isolamento va sempre valutato.

sono contento di esserti stato utile :-)

sxs ha detto...

Ciao,
volevo esporvi il mio problema: allora ho acquistato una casa una sorta di intreccio di villini a schiera fricavate da condoni su condoni, tant'e' che neanch'io so precisamente con chi confino.... dopo un periodo con muffa dovuta da escursione termica per mancanza totale di coibentazione, ho affrontato i lavori per rinanare il piu' possibile, dove ho potuto ho fatto i lavori con cappotto esterno, avevo trovato dei pannelli di poliuretano rivestiti al quarzo , gia' finiti della decorkit molto carini esteticamente, internamete nelle paretei che davano verso l'esterno ho fatto un cappotto interno sempre poliretano e cartogesso,risvoltando sugli angoli per oltre 1,5 mt in moto da assicurarmi di coibentare bene la parte strutturale di pilastri e travi, il problema nasceva sui soffittidato che sopra per oltre meta' casa ho camminamenti pedonali e quindi non potevo agire dall'esterno, in bagno corridoio e stanzetta sono intervenuto con un cappotto interno sempre incollato diretamnte a soffitto di 3cm e poi controsoffittato, in camera da letto invece hanno fatto una struttura per controsoffitto messo in polistirolo sopra la struttura creando una camera d'aria e poi chiuso tutto con il cartongesso.
I lavori sono stati eseguiti 2 anni fa esattamente aprile 2010, io ho trovato molti giovamenti in termini di mantenimento di calore, casa d'inverno viaggia costante sui 20gradi con poche ore di termosifoni, rispetto ai 15/17 di prima, solo quest'anno sta riuscendo la muffa sul soffitto in camera da letto e soprattutto sono puntini in corrispondenza delle viti della struttura.. possibile? che posso fare , ho notato muffa pure sugli angoli dove no ho coibentato le pareti , e' possibile che ho fatto piu' danni invece di risanare? devo smontare tutto il controsoffitto e far incollare i pannelli direttaamente a solaio, o mi basta uno scambiatore d'aria e sostituisco il cartongesso normale con quello verde come in bagno (dove ancora non si e' riformato niente!?!?!?

Claudio L ha detto...

Ciao Sxs, i lavori che hai eseguito sono molti, e di vario genere, visto il ripresentarsi della muffa qualche cosa non va, per capirlo servirebbe un analisi termografica e una igrometrica nei vari ambienti,
nel frattempo ti consiglio di ispezionare il contro soffitto nei punti dove è spuntata la muffa per vedere com' è la situazione dietro di esso e di monitorare il valore dell' umidità relativa interna.
Il valore dell' umidità relativa non dovrebbe superare il 55 %, anche se può avere dei picchi, se hai valori costanti del 70 % o superiore è necessario capire se occorre la ventilazione o ci sono altri problemi.
Non spendere altri soldi in interventi ma fai fare un analisi

sxs ha detto...

Grazie per la risposta, innanzitutto contatterò la ditta che ha eseguito i lavori ,per fare una verifica sul controsoffitto, dopodiche' visti i prezzi non proibitivi, se non erro ho visto il sito della VMC "recycling air tube" i prezzi stanno su 300€, potrei metterlo a prescindere e assicurarmi un tasso di umidita' equilibrato , vredremo; ovviamente l'analisi igrometrica va effettuata in questo periodo?

Claudio L ha detto...

Di nulla sono contento di essere stato utile , se ti è possibile fai fare l'analisi termografica da una ditta terza e non da chi ha realizzato il lavoro. Il periodo opportuno per fare queste verifiche è proprio questo

Daniele ha detto...

Prima di tutto complimenti per il blog! Ho un quesito da porti, in un risanamento di un rustico con muratura piena mista mattone e sassi di 40 cm stavo optando per fare un isolamento interno a causa di svariati vincoli. Per risparmiare spazio stavo pensando di usare un isolante ad alta efficienza chiamata over foil 311 fatto con fogli di alluminio (per riflettere l'irraggiamento) abbinato a cartongesso e intercapedine d'aria. Una cosa che non ho personalmente mai fatto e per questo mi lascia molti dubbi soprattutto per quanto riguarda sfasamento termico e condensa. Solitamente sono contrario all'isolamento interno ma in questo caso sono costretto...

Claudio L ha detto...

Personalmente adrei su un altro prodotto, la cosa più discutibile è l'intercapedine tra il cartongesso e l'isolante assolutamente controproducente dal punto di vista della massa termica interna.
Se vuole usare un materiale a basso spessore è possibile usare le lastre di cartongesso già abbinate ad un isolante a base di aerogel, o direttamente i pannelli aeropan, come isolamento dall' interno sono all' avanguardia

Claudio L ha detto...

Tenga presente che può usufruire dele detrazioni solo se raggiunge le prestazioni di isolamento termico previste per legge

Claudio L ha detto...

Grazie per la visita al blog spero che la mia esperienza possa essere utile al suo caso

Daniele ha detto...

Grazie mille per la veloce risposta. Dal punto di vista termografico i materiali da te citati hanno delle prestazioni eccezionali ma purtroppo nel mio caso devo fare i conti con il costo al mq che sono abbastanza proibitivi per interventi di medio grandi dimensioni. Il materiale invece a cui avevo pensato è più accessibile, se effettivamente le prestazioni indicate rispecchiano il vero mi verrebbe a costare più o meno come uno strato di 8 cm di polistirene. In realtà l'intercapedine d'aria non è tra isolante e cartongesso....gli strati sarebbero muratura piena-intercapedine d'aria-isolante-cartongesso. (Se si riesce facciamo un paio di cm di cappotto esterno, di più non si riesce) Che ne pensi? Grazie

Claudio L ha detto...

Salve Daniele, mi scuso per il ritardo nella risposta.
personalmnete per un cappotto interno veloce , e con ottime qulita' prezzo prestazione andrei sull xps 4 cm o poliuretano sempre dell medesimo spessore accoppiato con una lastra di cartongesso, normale o fibrorinforzato. Questo in quanto un materiale che funge gia da barriera al vapore se posato mediante colla su tutta la sua superficie e senza ispazi vuoti tra muro ed isolante evita la formazione di muffe occulte in questi punti. purtroppo il materiale riflettente da lei citato all atto pratico non trova corrispondenza con gli spessori isolanti che pubblicizzano, io opterei per una soluzione semplice e gia' nota

Claudio L ha detto...

Eviterei l a realizzazione di un ulteriore cappotto esterno semza aver fatto opportune verifiche con glaser, in oltre l' operazikne verrebbe a costare il doppio che la semplice realizzazione interna. Mi raccomando in caso riscontriate un aumento dell umidita' interna provvedete subito all installazione di un piccolo aeratore con recupero di calore per evitare il ploriferare di muffe in zone inaspettate e migliorare il livello igrometrico interno

Rosaria ha detto...

Ciao e complimenti per il blog! Anche io ho seri problemi con la muffa e purtroppo in una situazione di non facile soluzione. Infatti vivo in un condominio che da anni ignora le mie lamentele in merito, probabilmente marciando sul fatto che affrontare una causa sarebbe così oneroso che da anni, desisto. Il problema è concentrato in un angolo della camera da letto (a contatto col pavimento) e nei pressi di due pilastri in cemento armato distanti tra loro circa 20cm, probabile risultato di una struttura costruita "in affiancamento" dopo quella principale, ma prima della realizzazione delle suddivisioni interne. In passato vedevo l'intonaco interno, intorno ai pilastri, letteralmente sgretolarsi in inverno e cadere fino a mostrare i bordi arrugginiti al di sotto. Da notare che la parete esterna corrispondente ai pilastri stessi non è mai bagnata in quanto coperta dal terrazzo superiore, mentre la porzione di parete incriminata (circa 60cm a destra di uno dei due) corrisponde esternamente a un terrazzo scoperto e battuto dalla pioggia. Sentendomi ripetere che si trattava sicuramente di un ponte termico generato dai pilastri ho chiesto consiglio al muratore di fiducia (ops!) che mi ha rivestito internamente tutta la zona (entrambi i pilastri e i 60cm di parete a destra, dal soffitto al pavimento) con pannelli Depron da 6 mm (incollati con colla per piastrelle) più cartongesso (anch'esso incollato e stuccato). Lavori finiti a marzo. A Ottobre la muffa sul cartongesso era un disastro. Più accentuata nella parte vicina al pavimento e assente verso il soffitto. Una guerra di candeggina e deumidificatore per tutto l'inverno (umidità arrivata anche all'85%) finita ad aprile in modo quasi spontaneo. Estate caldissima e senza pioggia in cui ho sperato ma ora, di nuovo Ottobre, e con la prima pioggia, riscaldamenti ancora spenti, temperatura esterna massima intorno ai 25 gradi e minima ancora mai più bassa dei 15 (in inverno comunque non scendiamo quasi mai a zero-Grottammare-AP),riecco le prime macchie di muffa sul cartongesso! Alla disperata ricerca di un isolante magico da aggiungere a quello esistente, mi imbatto nel blog. Continuo a pensare che ci siano problemi di infiltrazioni più che di condensa da ponte termico, ma...non ci sono tubature passanti nelle zone circostanti, un pluviale che scendeva e si innestava giusto lì dietro è stato deviato 2 anni fa e ormai credo sia da escludere, un muratore e un geometra hanno escluso problemi di infiltrazioni dal terrazzo e per eventuali infiltrazioni dal tetto, mi sento dire che se ci fossero state, avrebbe notato qualche problema anche l'inquilina del secondo e ultimo piano sovrastante e in ogni caso, nella speranza di "scovare" qualche prova ho fatto fare due buchi nel pavimento a contatto con la parete che però, sono sempre rimasti asciutti. Il tecnico che ho contattato per fare rilievi termografici, facendomi un preventivo di 1200€ per realizzarli (!!!!), ha anche dichiarato "spenderesti molto meno a isolarti dall'interno!". Già! Ma come??? Cosa ne pensi??? Grazie

Rosaria ha detto...

Ciao e complimenti per il blog! Anche io ho seri problemi con la muffa e purtroppo in una situazione di non facile soluzione. Infatti vivo in un condominio che da anni ignora le mie lamentele in merito, probabilmente marciando sul fatto che affrontare una causa sarebbe così oneroso che da anni, desisto. Il problema è concentrato in un angolo della camera da letto (a contatto col pavimento) e nei pressi di due pilastri in cemento armato distanti tra loro circa 20cm, probabile risultato di una struttura costruita "in affiancamento" dopo quella principale, ma prima della realizzazione delle suddivisioni interne. In passato vedevo l'intonaco interno, intorno ai pilastri, letteralmente sgretolarsi in inverno e cadere fino a mostrare i bordi arrugginiti al di sotto. Da notare che la parete esterna corrispondente ai pilastri stessi non è mai bagnata in quanto coperta dal terrazzo superiore, mentre la porzione di parete incriminata (circa 60cm a destra di uno dei due) corrisponde esternamente a un terrazzo scoperto e battuto dalla pioggia. Sentendomi ripetere che si trattava sicuramente di un ponte termico generato dai pilastri ho chiesto consiglio al muratore di fiducia (ops!) che mi ha rivestito internamente tutta la zona (entrambi i pilastri e i 60cm di parete a destra, dal soffitto al pavimento) con pannelli Depron da 6 mm (incollati con colla per piastrelle) più cartongesso (anch'esso incollato e stuccato). Lavori finiti a marzo. A Ottobre la muffa sul cartongesso era un disastro. Più accentuata nella parte vicina al pavimento e assente verso il soffitto. Una guerra di candeggina e deumidificatore per tutto l'inverno (umidità arrivata anche all'85%) finita ad aprile in modo quasi spontaneo. Estate caldissima e senza pioggia in cui ho sperato ma ora, di nuovo Ottobre, e con la prima pioggia, riscaldamenti ancora spenti, temperatura esterna massima intorno ai 25 gradi e minima ancora mai più bassa dei 15 (in inverno comunque non scendiamo quasi mai a zero-Grottammare-AP),riecco le prime macchie di muffa sul cartongesso! Alla disperata ricerca di un isolante magico da aggiungere a quello esistente, mi imbatto nel blog. Continuo a pensare che ci siano problemi di infiltrazioni più che di condensa da ponte termico, ma...non ci sono tubature passanti nelle zone circostanti, un pluviale che scendeva e si innestava giusto lì dietro è stato deviato 2 anni fa e ormai credo sia da escludere, un muratore e un geometra hanno escluso problemi di infiltrazioni dal terrazzo e per eventuali infiltrazioni dal tetto, mi sento dire che se ci fossero state, avrebbe notato qualche problema anche l'inquilina del secondo e ultimo piano sovrastante e in ogni caso, nella speranza di "scovare" qualche prova ho fatto fare due buchi nel pavimento a contatto con la parete che però, sono sempre rimasti asciutti. Il tecnico che ho contattato per fare rilievi termografici, facendomi un preventivo di 1200€ per realizzarli (!!!!), ha anche dichiarato "spenderesti molto meno a isolarti dall'interno!". Già! Ma come??? Cosa ne pensi??? Grazie

Claudio L ha detto...

Salve Rosaria, per esprimere un parere obbiettivo dovrei fare almeno un analisi sul posto, tutta via ci sono alcune cose che non mi tornano in quello che mi ha descritto, ovvero, si vedevano i ferri arrugginiti e intonaco sgretolato ??
Se e' cosi ho seri dubbi che sia solo umidita', mi fa sospettare ad una piccola infiltrazione di acqua piovana dall esterno.
Sinceramente rimuoverei tutto quello che ha fatto il suo muratore, un cappotto interno e umidita' in questo caso e' solo dannoso.
Ivece dell isolamento opterei per un sistema di ventilazione meccanico in ogn stanza, e cercherei di capire la fonte dell umidita'.
Se le puo' essere utile questa settimana sono a martinsicuro, mi contatti via mail privata che trova sul blog

Marco ha detto...

Ottimo blog non è facile trovare un esperto che chiarisca le idee.
Sono intenzionato a realizzare un cappotto esterno alla casa dove abito, vecchia villettina anni 70, struttura portante in calcestruzzo armato pareti di tamponamento dall'interno gesso,forato da 12cm, vuoto da 10/12cm, forato da 12cm intonaco e plasticone. Ristrutturando alla meglio nel 2005 ho insuflato nelle pareti perimetrali sughero ingranuli nel tentativo di isolare, cambiato gli infissi con robuste finestre in legno con doppi vetri e doppie guarnizioni.Quello che ho riscontrato è la formazione di una leggera muffa nei quattro angoli della casa in alto in corrispondenza dei pilastri e della corea sottotetto che nel periodo estivo smette di proliferare.
Ora, sto valutando la possibilità di isolare con cappotto esterno o in eps misto grafite (bianco e nero) o lana di roccia. Il mio dubbio è l'eps sarà in grado di smaltire l'umidità interna senza peggiorare la situazione muffa? La lana di roccia è molto traspirante ma come si comporta come isolante per il freddo ed il caldo?
Grazie in anticipo per le info preziose!

Marco ha detto...

Ottimo blog non è facile trovare un esperto che chiarisca le idee.
Sono intenzionato a realizzare un cappotto esterno alla casa dove abito, vecchia villettina anni 70, struttura portante in calcestruzzo armato pareti di tamponamento dall'interno gesso,forato da 12cm, vuoto da 10/12cm, forato da 12cm intonaco e plasticone. Ristrutturando alla meglio nel 2005 ho insuflato nelle pareti perimetrali sughero ingranuli nel tentativo di isolare, cambiato gli infissi con robuste finestre in legno con doppi vetri e doppie guarnizioni.Quello che ho riscontrato è la formazione di una leggera muffa nei quattro angoli della casa in alto in corrispondenza dei pilastri e della corea sottotetto che nel periodo estivo smette di proliferare.
Ora, sto valutando la possibilità di isolare con cappotto esterno o in eps misto grafite (bianco e nero) o lana di roccia. Il mio dubbio è l'eps sarà in grado di smaltire l'umidità interna senza peggiorare la situazione muffa? La lana di roccia è molto traspirante ma come si comporta come isolante per il freddo ed il caldo?
Grazie in anticipo per le info preziose!

Claudio L ha detto...

Buona sera Maco , grazie per i complimenti, veniamo al tuo caso, a mio avviso hai gia fatto un gra buon lavoro insuflando l' isolante nell intercapedine anche se cosi non e' possibele isolare punti cruciali come travi e pilastri, se non l' hai gia fatto fai fare una termografia per valutare l' uniformita' dell isolamento insuflato.
Per la muffa a mio avviso potrebbe bastare solo l' installazione della ventilazione meccanica con recupero di calore puntuale in almeno 3 stanze, cosa che e' consigliato fare anche se fai il cappotto.
Per il cappotto serve una verifica da parte di un proggettista in quanto hai gia un isolante in intercapedine e si possono verificare spiacevoli condense interstiziali che causerebbero molti problemi, anche il dimensionamento e' da verificare, nelle tue condizioni potrebbe bastare uno spessore inferiore.
Il muro non smaltisce l' umidita' interna rispetto a quanto viene fatto con la ventilazione meccanica, cosa che hanno tutte le case super isolate e che miglira anche la salubrita' degli ambienti interni

Daniele ha detto...

Buongiorno Claudio,
complimenti per il Blog.
Sono in procinto di iniziare dei lavori di ristrutturazione in un appartamento che ho acquistato di recente e che presenta dei problemi di muffa nelle zone dei ponti termici.

Attualmente i serramenti sono in alluminio e i cassonetti in lamiera.

Il riscaldamento è centralizzato e la dispersione termica risulta enorme per cui era mia intenzione procedere alla sostituzione degli infissi e contemporanea installazione di contropareti interne tipo "sandwich" cartongesso-polistirene (1+3cm), incollati e tassellati alle pareti esposte. Ho previsto l'utilizzo di pannelli con barriera al vapore anche se permangono dubbi sulle modalità di giuntura di tale barriera nei giunti pannello-pannello e nei fori di tassellatura (forse si può usare silicone?).

L'alloggio è ubicato al quarto e ultimo piano di una palazzina anni 70 sita a Trieste in una zona abbastanza umida in quanto adiacente al bosco ed in una zona di avvallamento in vicinanza di un torrente.

La palazzina presenta una struttura a telaio in c.a e tamponamenti di circa 30 cm costituiti da doppio strato di laterizio con intercapedine. E' presente un rivestimento esterno in piastrelle e pertanto la muratura non è dotata di grande traspirabilità.

Ho il timore che il mio intervento di isolazione interna possa peggiorare la situazione muffa portandola a comparire sul bordo di giunzione tra parete isolata e soffitto non isolato (sopra è presente una soffitta non isolata) o nella parete occultata dall'isolante.

L'alternativa a effettuare questo intervento sarebbe procedere con trattamento antimuffa e posa di pittura termica rinunciando al contenimento delle dispersioni termiche delle intere pareti ma favorendo il concetto di volano termico e impedendo l'ulteriore raffreddamento dei ponti termici.

Cosa mi consiglia?
Grazie in anticipo per una cortese risposta.
Daniele

Claudio L ha detto...

Buongiorno Daniele Grazie ! :-)
Data la situazione hai poca scelta e temo tu sia costretto a realizzare il cappotto interno,
e il problema che hai sollevato è assolutamente realistico, conta che il cappotto interno fa aumentare per natura il tasso di umidità interno e riduce lo sfasamento termico della struttura se non controlli in modo costante il tasso di umidità è possibile che troverai pozze di acqua alla base di pannelli negli angoli che è condensa interstiziale.

Quindi se posso installa almeno una macchina vmc puntuale con recupero di calore (ventilazione meccanica) puoi prendere per esempio la Comfoair 700 della Zehnder (costa sui 1500 €) ne devi mettere 2 e la puoi detrarre con gli incentivi fiscali

Senza una macchina analoga sarà un problema controllare l'umidità interna sopratutto con i serramenti nuovi che sono praticamente ermetici.

Se posso permettermi cerca di fare almeno 4/5 cm di isolante, prendi il cartongesso per ambienti umidi già accoppiato con XPS che fa da freno al vapore.
Io isolerei sia le pareti che il soffitto ma sempre se installi una macchina per la ventilazione, i muri e le tramezze interne che non saranno isolate ti faranno da volano termico.

Evita la pittura termica, non serve a nulla, risparmia quei soldi per la ventilazione che ti consiglio anche se non fai l'isolamento.



Nicola ha detto...

Buongiorno e complimentissimi per il blog!
Abito nelle marche, in un appartamento fine anni 60 con struttura portante mista tra muri e colonne in c.a. I muri sono spessi 30cm circa e non vi è alcun isolamento se non una piccola intercapedine ma non saprei! Abito al primo piano, sopra una soffitta fredda non riscaldata ne coibentati.
A seguito di una ristrutturazione è stato installato riscaldamento a pavimento e infissi in pvc di quelli a norma di risparmio energetico.
La situazione termica ed energetica è pessima, a 20 gradi sembra freddo, bollette salatissime e in prossimità dei ponti termici la condensa è elevatissima, si vedono macchie d'acqua e goccioline, come se ci fosse una infiltrazione.
Unica possibilità cappotto interno, così quest'anno su consiglio di un muratore amico ho iniziato dalla camera da letto essendo la stanza con situazione peggiore. Abbiamo installato il "classico" sandwich cartongesso + styrodur da 3cm, incollato e tassello con tasselli in plastica al muro. Niente nel soffitto, solo sulle pareti esterne.
Per ora posso solo dire che a pari temperatura non si percepisce alcuna differenza di conforto, spero almeno di migliorare la dispersione energetica e di non avere più problemi di condensa/muffa.
Cosa mi devo aspettare secondo te e soprattutto ho fatto male? Nelle altre stanze a pari spesa posso adottare soluzioni migliori?
Grazie in anticipo!

Claudio L ha detto...

Buongiorno Nicola grazie per i complimenti :-)

Da quanto mi hai detto è possibile che l'isolamento interno che hai applicato peggiori le condizioni di umidità percepita, ed è possibile che nel periodo più freddo in alcuni angoli troverai acqua in terra.

La prima cosa da fare è isolare tutto il soffitto, se non puoi mettere dell' isolante (10 cm almeno) sul pavimento della mansarda, fai un contro soffitto in aderenza con cartongesso e xps sempre con uno spessore non inferiore ai 5 cm di isolante

Per i muri esterni devi assicurarti se effettivamente c'è l'intercapedine, in caso affermativo rivolgiti ad una ditta per riempirla con isolante insuflato, questo migliorerà un pò le condizioni termiche ma non risolverà i ponti termici perimetrali, per i quali l'unica soluzione è un cappotto esterno.

Se non lo puoi proprio fare e l'intercapedine (ammesso che ci sia ) è piccola ( 3-5 cm) sarai costretto a fare il cappotto interno. Questo purtroppo va dimensionato e verificato per i problemi di condensa interstiziale, purtroppo quanto ti ha fatto fare l'amico muratore è assolutamente inefficace per via dello spessore esiguo. I cappotto vanno dimensionati con calcoli precisi in base anche alla potenza riscaldante installata.

Se hai troppa umidità i interna alla casa ovvero + del 55 % a 20 °C pensa anche ad installare almeno due macchine puntuali (esempio pico50) per la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore.

Unknown ha detto...

Buongiorno e complimenti per il blog, veramente pieno di informazioni utili e informazioni tecniche rilevate anche da strumentazioni.
Volevo sopporti un casa penso abbastanza semplice...
Parete da isolare,unica parete esterna delle stanza, perennemente in ombra da altre abitazioni, piano terra su casa singola 2 piani....quindi unica parete esposta al freddo diciamo.
Mi hanno consigliato styrodur da 3cm e cartongesso... cosa ne pensi?
Pensando a quel che hai scritto per il problema estivo, non sarebbe meglio un isolamento con calcestruzzo cellulare multipor da 5cm?
La trasmittanza complessiva rimarrebbe piu o memo inviarita.... ma d estate avrei più capacità termica da sfruttare e quindi meno caldo.
È un giusta deduzione?
Grazie
Saluti

Claudio L ha detto...

Salve Mattia, grazie per i complimenti.
Se ricirdo bene il multipor e' calcio silicato, in ogni caso la mia risposta e' si, io preferisco il multipor ai 3cm di stirodur, la differenza oltre che nella facilita' di posa del cartongesso accoppiato e il prezzo e' che lo stirodur fa da barriera al vapore, quindi se perimetralmente viene sigillato tutto, difficilmente avrai condensa interstiziale.
Non posso garantire la stessa cosa per il multipor che potrebbe permettere condensa interstiziale, questo ca verificato con i programmi di calcolo, ma teoricamente il multipor garantisce un ottima regolazione dell umidita'.
Se invece usi gasbeton o altri materiali con massa la tua deduzione e' corretta.

Unknown ha detto...

Grazie per la tempestiva risposta.
Io cmq intendevo che 5 cm di calcestruzzo cellulare andassero a sostituire l'accoppiata cartongesso+styrodur.
Un Gasbeton potrebbe essere ad esempio il 300... messo quello e incollato al muro e poi alla fine semplicemente rasato.
Quindi confermi che sarebbe meglio questa soluzione?
Grazie

Claudio L ha detto...

Quella del gasbeton e' la soluzione ch mi piace di piu' ma per verificare che siacidonea bisogna per forza fare navverifica igrometrica con glaser o altri programmi analoghi per la verifica dei cappotti.
Se hai troppa umidita' interna valuta la ventilazione meccanica con recupero di calore pubtuale
😀

Unknown ha detto...

Ok grazie per la dritta. Verifichero'.

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